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Notizia 09/11/2022

IL GLUTEO, GRANDE DILEMMA PER OGNI DONNA CHE SI ALLENA… e non!

Autore: Giudy Cucca

Eccomi qui pronta a fare un po di chiarezza sul gluteo, che per la maggior parte delle donne pare essere l’unico muscolo del corpo.


La domanda che spesso viene fatta ad un trainer è la seguente ma quando sale questo sedere?


Il gluteo è tra i più grande muscolo del nostro corpo e per farvi capire come è formato vediamo brevemente a livello anatomico che è costituito da tre muscoli, piccolo medio e grande gluteo… gli allenamenti vanno strutturati in base alla funzione di ognuno di questi muscoli ma non voglio annoiarvi con l’anatomia,  spieghiamo meglio cosa influisce nell'avere un gluteo bello alto e tonico e uno cadente e basso. 


Sarà colpa di un trainer che non ti sa allenare o colpa della conformazione del bacino?


Bene, la verità come  in ogni cosa sta nel mezzo: chi ha un gluteo cadente spesso non è fortunata come quelle donne che hanno un anteroversione del bacino e perciò il gluteo risulta naturalmente più alto, poi ci sono le donne con il bacino più largo e quelle baciate da madre natura che hanno una forma del bacino predisposta a puntare in mansarda!!!


Quindi quelle con ridotta curva lombare resteranno sfigate e piatte in eterno? Ni, ma si dovranno impegnare il doppio delle altre.


Ah certo, ma le vedo fare squat come se non esistesse nessun altro esercizio.


Parliamo dello squat, è validissimo ma essendo un esercizio che vede coinvolte più articolazioni (estensione d’anca e ginocchio) in base alla sua esecuzione può coinvolgere anche il quadricipite, togliendo quindi tensione al gluteo perciò, in primis questo va svolto con un sovraccarico (sempre fatto in modo graduale e in base al proprio grado di allenamento!!!)e poi vanno scelti esercizi che esprimono al meglio la spinta d’anca in maniera da coinvolgere come muscolo primario il grande e medio gluteo quali saranno mai questi esercizi miracolosi???

Di miracoloso non c’è nulla, esiste costanza, progressione e scelta corretta.


  • step-up e varianti
  • stacchi con la hex bar,
  • hip thrust,
  • squat bulgaro,
  • affondi tradizionali,
  • squat monopodalici,
  • stacco tradizionale,

Tengo particolarmente a chiarire un concetto, fondamentale per una trainer specializzata nel settore funzionale:

non esiste un vero e proprio isolamento muscolare, non troveremo mai un esercizio che isola e fa lavorare un solo muscolo per volta, il sistema muscolo scheletrico è strutturato e creato affinchè lavori in modo sinergico, esiste però un focus primario che può essere dedicato ad un determinato distretto! Parlare di isolamento muscolare perciò risale forse all’epoca del body building anni 70.


Infine care ragazze potete crede a creme rassodanti, digiuni massacranti, squat miracolosi o genetica ma se volete migliorare la vostra situazione, qualunque conformazione del bacino abbiate, l’unica via è la costanza, la progressione e la programmazione corretta dell’allenamento…tutto il resto è nebbia!



Giudy






Notizia 27/11/2021

Il dimagrimento localizzato: bufala o verità?

Autore: Giudy Cucca

"Voglio dimagrire sui fianchi e sulla pancia"

Quante volta avete sentito o avete pensato questa frase?

Molti dei miei clienti durante l'anamnesi, nel quale il colloquio verte principalmente sull'obiettivo che vogliono raggiungere, esprimono il desiderio, con occhi colmi di speranza, di un dimagrimento localizzato nella zona addominale o piuttosto su cosce e fianchi. 


Bene, facciamo un po di chiarezza in merito. vorrei tanto avere la bacchetta magica e realizzare i desideri estetici dei miei clienti ma purtroppo ogni volta mi vedo costretta a spiegare che non è esattamente cosi che funziona, spesso infrangendo il sogno del dimagrimento localizzato in appena 10 sedute. 


Continua...




Notizia 25/08/2020

L'importanza dello stretching quotidiano

Autore: Emilio De Santis

Vi siete mai chiesti perchè sia necessario fare stretching regolarmente?

Beh, la risposta è semplice! Che voi siate sedentari o sempre in allenamento non importa al vostro corpo. 

Partiamo dal presupposto che ognuno di noi ha un suo stile di vita, più o meno attivo e più o meno stressante. Detto ciò la nostra postura, quindi i nostri muscoli e le nostre articolazioni nella loro globalità subiranno delle modifiche in acuto per poi passare, si spera di no, in cronico (ammesso che non ci si dedichi allo stretching).

Facciamo due esempi classici

Se ho un lavoro da impiegato, si presuppone che debba rimanere seduto per parecchie ore e ciò è predittivo almeno per il breve termine di un atteggiamento corporeo tendente al cifotico e con spalle anteposte (tipicamente accade questo). Quindi se ci dedichiamo ad uno stretching di  ripristino della fisiologica cifosi toracica e ad una mobilizzazione e sensibilizzazione della muscolatura delle scapole ecc ecc., sicuramente avremo come risultato un ripristino della normale tensione e lunghezza dei muscoli coinvolti, con in più una maggiore consapevolezza del nostro corpo e della nostra figura nella sua interezza. 

Ora , andiamo più nello specifico del soggetto sportivo. Molte volte si cade nell’erroneo luogo comune del fare stretching post allenamento per evitarne i dolori muscolari conseguenti. La realtà è un’altra! I dolori non passano con lo stretching, anzi! L’infiammazione dovuta all’esercizio e le microscopiche lacerazioni muscolari che provocano il dolore, non passeranno di certo con questo ulteriore stress muscolare. Mi “devo” dedicare allo stretching per ripristinare una situazione iniziale di “equilibrio” con normale tensione muscolare pre allenamento.

Oppure devo interpretare lo stretching come un allenamento vero e proprio a sè stante per migliorare tutti quei deficit che non mi permettono di eseguire alcuni esercizi fondamentali (ad esempio un military press od uno squat).

Snocciolando l’esempio del Military Press, se ho difficoltà a portare in alto il bilanciere non riuscendo a distendere completamente le braccia con un movimento limitato delle scapole e poca mobilità del tratto toracico della colonna, avrò grossissime difficoltà ad eseguirlo! Ma non è tutto, infatti se non risolvo queste problematiche con i dovuti esercizi di mobilità e stretching  di li a poco se insisto ed eseguo male il MP, vedrò da vicino un fisioterapista! L’infortunio con alti carichi, è dietro l’angolo...

Lo stesso si può dire per lo Squat, ammesso di avere ischiocrurali retratti e caviglie piuttosto rigide, questo mi precluderà la corretta esecuzione dell’esercizio stesso. Per non parlare poi del tratto lombare della colonna a molti completamente desensibilizzato e poco mobile (anche iperlordotico per i più). 

Come si può notare da queste poche informazioni, ma incisive, conviene fare stretching a prescindere dal tipo di stile di vita che abbiamo. Dobbiamo prendere ad esempio i nostri animali domestici, chi non ha mai visto un cane o un gatto stirarsi la colonna?

Addirittura nella pratica millenaria dello Yoga, esiste una postura che si chiama proprio “cane a testa in giù!

Per moti lo stretching risulta più una punizione, che un modo per ripristinare gli equilibri e stare meglio. Questa situazione verrà completamente ribaltata con il giusto approccio all’allenamento per l’allungamento muscolare. Come per i programmi da palestra e/o allenamento funzionale, anche in questo caso dobbiamo dedicare la giusta dose di stretching con la giusta intensità e frequenza per evitare di abbandonare. I risultati, come possono essere banalmente toccarsi le punte dei piedi da stazione eretta oppure ruotare il busto guardando dietro di noi senza necessariamente storcerci come un ulivo selvaggio, sono possibili e raggiungibili solo con dedizione e costanza.

Giornalmente a piccole dosi o anche tre volte alla settimana con una intensità più importante, può essere un buon approccio per un principiante.

Fortunatamente oggi, nei programmi più moderni di allenamento a corpo libero e/o Functional Training passando alle attività olimpiche come il sollevamento pesi, lo stretching è al 100% uno degli elementi chiave per migliorare la performance e la prevenzione dagli infortuni.

Il messaggio da portare a casa che vorrei lasciare al lettore, è quello di far entrare nella sua routine sia giornaliera di vita quotidiana, che di allenamento, le potenzialità dello Stretching.


Emilio De Santis






Notizia 04/06/2020

Le spalle: arma a doppio taglio

Autore: Sandro Roberto - Founder Forte Fitness

Ascolta sempre i segnali che il corpo ti manda. 

Ignorarli può compromettere la sua funzionalità


Quando parliamo di spalle, stiamo parlando di uno dei complessi articolari più utilizzati, più versatili, ma anche più complessi del corpo. Perché complesso articolare....semplice, nella spalla abbiamo ben 5 articolazioni, dove troviamo un po' di tutto, ossa più grandi rispetto alla cavità in cui s'inseriscono (es. testa dell'omero), spazi ridotti (es. dove passano i tendini della cuffia dei rotatori) e la capacità di seguire movimenti ampi su tutti i piani (sagittale, frontale, trasversale e non solo) con movimenti anche non funzionali, ovvero movimenti non essenziali per la nostra vita.

Vi pare poco?!?



Continua...




Notizia 01/06/2020

Come curare il mal di spalla

Autore: Sandro Roberto - Founder Forte Fitness

Hai mal di spalla?


Scopri subito i 5 esercizi "ready to use" che ti permetteranno di recuperarne  la mobilità e la funzionalità già dalla prima seduta

Che tu sia un atleta o meno, potresti soffrire di quel fastidioso mal di spalla che ti limita nei movimenti quotidiani e che non ti fa progredire nei tuoi allenamenti


dolore spalla



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